giovedì, maggio 19, 2005

La metà dei software in Italia è illegale

Nel mondo il tasso di pirateria scende, in Italia sale.
Questo è il risultato di una indagine sul "taroccamento" delle applicazioni informatiche svolta da IDC per conto della BSA (Business Software Alliance) e relativa all'anno 2004.
"L'Italia - si legge in un comunicato - vede aumentare il proprio tasso di pirateria dal 49 ad un 50% tondo, unico paese d'Europa con la Danimarca a far segnare un trend al rialzo, rimantenendo alla seconda posizione, dopo la Grecia, nella sgradevole classifica delle nazioni dell'area UE".
In Italia non cresce solo la percentuale si software pirata installato, ma salgono anche le perdite economiche per il settore: IDC stima il valore del software illegale installato sui computer del Belpaese in un miliardo e mezzo di dollari, pari a quasi 1 miliardo e 200 milioni di euro".
E che la situazione sia preoccupante è confermato anche dall'ammontare del danno economico complessivo passato, sempre secondo una media degli 87 Paesi contemplati nello studio Idc-Bsa, da 28,794 miliardi di dollari a un valore di 32,695.
Il prezzo alto dei software non giustifica il furto, ma commercializzare sofware con oltre l'80% di ricarico non aiuta a diminuire la pirateria.
Mettiamo uno studente che volesse usare programmi come Dreamweawer, Flash, Photoshop, Illustrator, ecc, come può fare? Dove riesce a trovare centinaia e centinaia di euro per un programma?

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